Chiunque viva in un condominio o sia intenzionato ad acquistare o fittare un immobile all’interno di esso, deve tenere sempre bene a mente che esiste un regolamento interno che, tra le altre cose, prevede delle fasce orarie di silenzio, in cui gli inquilini non possono provocare rumori molesti (come, ad esempio, quelli generati dalle ristrutturazioni interne di un appartamento) e andare a disturbare in questo modo la quiete e la tranquillità degli altri condomini.
In particolare, per ciò che concerne i condomini di Roma, nel 2019 è uscita una nuova delibera della Giunta Capitolina in cui viene specificato al comma 2 dell’Articolo 12 del Regolamento di Polizia Urbana e di Igiene del Comune di Roma che “Dalle ore 22.00 alle ore 8.00 le emissioni sonore in locali o abitazioni private non devono superare il limite della norma tollerabilità prevista dal Codice civile nei rapporti tra privati”.
Gli orari del silenzio non vengono rispettati: cosa fare e chi contattare per segnalare il problema?
Una volta specificato il regolamento, andiamo alla scoperta di come reagire e comportarsi di fronte alla presenza di comportamenti scorretti per quanto riguarda gli orari del silenzio. Cosa fare nel caso in cui non vengano rispettati?
Una prima soluzione può quella di segnalare la situazione di disagio all’amministratore del condominio che, prontamente dovrà inviare una diffida a colui il quale viola le regole e causa tale disturbo.
Tuttavia, in questo caso specifico l’autorità dell’amministratore finisce qui, motivo per cui ciò che consigliamo ardentemente nel caso di comportamenti insistenti e reiterati è chiamare direttamente le autorità.
Le forze dell’ordine potranno in questo modo intervenire nel momento in cui si verifichi l’inconveniente, in maniera tale che, nel caso lo ritengano necessario, possano procedere con una multa nei confronti dell’elemento di disturbo all’interno del condominio.